Psicologia e chirurgia
Quali sono i legami tra psicologia e chirurgia? Per esempio dietro ogni richiesta di modificare il proprio corpo c’è sempre un disagio psicologico? Gli psicologi facilmente risponderebbero a questa domanda in modo positivo. I chirurghi che si occupano di estetica hanno anche un ruolo un po’ psicologico nei confronti dei pazienti ed alcuni, trovandosi di fronte a richieste che possono sembrare stravaganti, richiedono l’intervento di uno psicologo per accompagnare il cliente attraverso il percorso di modificazione del proprio corpo.
Chirurgia e psicologia sono concordi nell’affermare quanto dietro una domanda di cambiamento del fisico ci siano un vissuto personale, una storia e un individuo diversi.
Cercando nella storia del paziente l’origine della sua domanda, lo psicologo può trovare ricordi d’infanzia, atteggiamenti o parole che hanno permesso il crearsi un’immagine del sé brutta. Il paziente chiede quindi di poter ottenere il suo riscatto e di potersi vedere come non si è mai visto.
Il tipo di richiesta e il tipo di modifica desiderata sono il punto di partenza. Facendo l’esempio di un seno abbondante, molte adolescenti lo vivono con un senso di vergogna, altre come un vanto. Le prime non sopporteranno gli sguardi dei ragazzi, le seconde li ricercheranno. L’intervento di riduzione del seno potrebbe avere alla base un senso di insicurezza.
Insicurezza meno radicata invece quando l’intervento richiesto è una correzione estetica che ad esempio può trasformare un viso evidentemente disarmonico in un viso più piacevole.
I chirurghi estetici si preoccupano di soddisfare il cliente ed eliminare un problema estetico, gli psicologi sono più attenti alle conseguenze post-intervento anche a medio e lungo termine. Intervenire sul corpo significa intervenire sulla persona, sulla sua storia, sui suoi vissuti e si riflette sulla personalità. Occorre farsi raccontare dal paziente perché ha deciso di sottoporsi a questo tipo di intervento, da quanto tempo aveva deciso di farlo, se ci sono state delle pressioni psicologiche da parte di qualcun altro della famiglia, ad esempio il coniuge. Molte donne decidono di ricorrere alla chirurgia plastica per salvare il loro matrimonio e molti mariti spingono le loro mogli all’intervento come se volessero che la loro donna rispondesse all’oggetto dei loro desideri. In questo caso è importante una riflessione supportata da uno psicologo sul significato dell’intervento e magari anche sul rapporto di coppia.
Occorre anche far attenzione a non oltrepassare i limiti: pazienti mai soddisfatti del loro aspetto che continuano a sottoporsi ad interventi di chirurgia estetica ma anche medici che vogliono raggiungere la “perfezione”. Il rischio in questo caso è oltrepassare il limite ed esagerare verso un eccesso che non tende più al “bello” come ad esempio le labbra inizialmente un po’ più carnose ma poi esageratamente gonfiate.
I pazienti spesso non riflettono fino in fondo sul vero significato del cambiamento e non sanno esattamente cosa vogliono da loro stessi pensando solo a un modello di ideale, come un personaggio famoso. L’intervento dello psicologo a questo punto è quasi indispensabile.
Arrivando a parlare dei risultati, quando questi si avvicinano di molto a quelli sperati dal paziente ecco che permettono un nuovo rapporto della persona con se stessa, un’acquisizione di fiducia in sé e un recupero di autostima che rende quasi possibile un cambiamento di carattere.
Un’ ultima attenzione all’analisi del rischio: il bisturi non può più tornare indietro!
Articolo tratto da www.psicologo360.it